Perche durante la chemioterapia cadono i capelli? E’ un fenomeno reversibile?
Uno dei problemi più evidenti durante un trattamento di chemioterapia è la forte caduta di capelli: essa dipende dalla natura di alcuni farmaci antitumorali usati in tali circostanze.
Azione dei farmaci tumorali
I cosiddetti farmaci antitumorali sono farmaci che colpiscono le cellule neoplastiche per eliminare il tumore e per evitarne la ricrescita, ma non essendo in grado di colpire esclusivamente la massa tumorale, concentrano la loro attività anche su altri tessuti e in particolare su quelli ad alto tasso di proliferazione cellulare. E’ proprio da qui che nascono i maggiori effetti collaterali tipici della chemioterapia: tra i tessuti colpiti infatti si trova quello appartenente ai follicoli piliferi, i quali durante il trattamento curativo vengono “bombardati” e di conseguenza indeboliti fino a causare la cosiddetta calvizie.
Per capire esattamente come e dove agiscono questi farmaci è necessario anzitutto conoscere il ciclo vitale del capello.
Generalmente, il ciclo vitale del capello si divide in 3 importanti fasi:
- Fase Anagen: prima fase del ciclo, durante la quale vengono costituite tutte le strutture necessarie all’annesso pilifero (papilla, bulbo, ghiandola sebacea, muscolo erettore del pelo, follicolo).
- Fase Catagen: seconda fase in cui il pelo si allontana dalla papilla pilifera per raggiungere la superficie epidermica. In questa fase il follicolo è momentaneamente a riposo e la papilla diminuisce in dimensione.
- Fase Telogen: fase finale in cui il ciclo vitale si arresta; il capello rimane ancora nel follicolo pilifero finché non giunge il momento in cui si distacca completamente da esso e cade.
Studi scientifici effettuati mediante l’utilizzo di tricogrammi (sistemi per valutare la densità dei capelli), hanno dimostrato l’effetto che i farmaci antitumorali hanno sul ciclo di crescita del capello: durante un ciclo di chemioterapia di circa 16 settimane, la fase anagen e la densità pilifera stessa decrescono sensibilmente nelle prime settimane (dall’inizio del trattamento fino alla sesta settimana circa) a favore della fase telogen, per poi stabilizzarsi nei mesi successivi e tornare infine in fase crescente a terapia terminata.
I tricogrammi rivelano che circa l’85% dei capelli caduti nella prima parte della chemioterapia si trovano in anagen effluvium: diversamente da una caduta di capelli in fase telogen, ovvero capelli giunti alla fine del loro ciclo vitale, l’effluvio in fase anagen colpisce una grande quantità di capelli in fase di crescita ed è per questo che sono provvisti di una matrice ancora vivente e non cheratinizzata.
La crescita dei capelli dopo la chemioterapia
Per fortuna, la calvizie provocata dai farmaci chemioterapici è un fenomeno reversibile, che si arresta con la fine della cura stessa: subito dopo, e talvolta anche durante, i capelli riprenderanno a crescere naturalmente poiché le cellule follicolari sono state si danneggiate dal farmaco, ma sono comunque in grado di rigenerarsi e dar vita a nuovi capelli.