Tricotillomania o Strapparsi Capelli e Peli: le cause e come curarsi.
Che cos’è la Tricotillomania?
La Tricotillomania, anche nota come TTM, è un disturbo ossessivo compulsivo caratterizzato dall’atteggiamento di strapparsi, irrazionalmente peli e capelli dal corpo. La TTM può colpire a qualsiasi età anche se è più frequente nei bambini (0-5 anni) e adolescenti (10-13 anni).
La prevalenza della tricotillomania nella popolazione generale (persone colpite in un dato periodo) è dello 0,5%-2% e le donne sono maggiormente colpite da questo disturbo rispetto agli uomini con un rapporto di 10:1.
Tutti gli individui affetti da tale patologia psichica provano una sensazione immediata di piacere e soddisfazione dopo essersi strappati i capelli, il che rende ancor più difficile porre fine all’abitudine malsana. Il comportamento compulsivo spesso è messo in atto in solitudine, a volte mentre si guarda la televisione, mentre si parla al telefono, si legge o si è alla guida. Alcune volte può essere un comportamento cosciente ma la maggior parte delle volte è un comportamento inconsapevole e automatico senza alcuna spiegazione logica.
Quali sono le Cause della Tricotillomania?
Studi specifici effettuati negli ultimi anni definiscono la Tricotillomania come una disfunzione del meccanismo che regola i livelli di stimolazione all’interno del sistema nervoso centrale: lo strappo dei capelli/peli sarebbe riconducibile ad uno sbalzo, positivo o negativo, nella quantità degli stimoli ricevuti (overstimulation o understimulation).
Le cause di questa patologia non sono state ancora definite chiaramente ma si ipotizza che possano essere legate a molteplici fattori come lo stress prolungato, traumi di varia origine, rabbia, stanchezza, ansia cronica o altre patologie psichiche come disturbi dell’umore; non sono da escludere però anche i fattori genetici che riconducono l’insorgere del fastidio ad una storia clinica familiare.
Quali sono le conseguenze?
La Tricotillomania può portare a irritazione e danni alla cute ma anche ad una temporanea o permanente perdita di peli/capelli, spesso con formazione di chiazze glabre simili a quelle tipiche dell’alopecia areata.
Tra le conseguenze più frequenti possono verificarsi anche dermatiti a livello della zona presa di mira, oppure dolore al cuoio capelluto, dovuto all’infiammazione dei follicoli piliferi danneggiati.
Spesso tale disturbo è accompagnato dalla malsana abitudine di ingerire i peli strappati (tricofagia): l’ammasso di peli nell’intestino può compromettere le funzioni gastrointestinali risolvibili addirittura solo con l’intervento chirurgico.
Come si diagnostica?
I criteri diagnostici per la tricotillomania sono i seguenti:
- Dermatoscopia, lo specialista mediante osservazione diretta della cute interessata e dei bulbi residui spezzati può diagnosticare correttamente una Tricotillomania;
- Pull test, per testare la resistenza del capello al tiraggio;
- Esami del sangue, necessari per escludere altre patologie relative alla perdita dei bulbi, soprattutto autoimmuni;
- Anamnesi clinica e familiare, sempre fondamentale per ottenere un quadro clinico completo e (magari) indizi utili con i quali orientarsi per la diagnosi.
Come si cura?
Per contrastare la tricotillomania, la terapia cognitivo-comportamentale resta l’approccio migliore e la prima scelta nel percorso curativo.
La procedura è sicura e implica un allenamento comportamentale ai fini di invertire le abitudini.
Tra i vari interventi comportamentali possibili, il più diffuso è sicuramente l’Habit Reversal Training (HRT), ovvero un mix di esercitazioni che hanno lo scopo di valutare il grado di coscienza e tener sotto controllo gli stimoli principali.
Oltre alla Terapia cognitivo-comportamentale esistono dei trattamenti specifici progettati per curare tale disturbo:
N-Acetilcisteina
Secondo studi scientifici, la somministrazione di N-acetilcisteina, un derivato dell’amminoacido cisteina, tra i migliori antiossidanti esistenti, risulta essere efficace per gli adulti ma non per i bambini.
Olanzapina
Basse dosi di olanzapina (farmaco antipsicotico che agisce bloccando la dopamina) possono essere efficaci, ma il rapporto rischio/beneficio ancora non è stato del tutto appurato.
Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o clomipramina
Gli inibitori selettivi dei livelli dell’ormone serotonina o della clomipramina possono essere utilizzati per pazienti che soffrono di depressione o ansia però gli studi sono limitati quindi il potere statistico risulta ancora insufficiente.