PRP biomimetico

Scritto da  Dr. Vincenzo Masullo  | Ultimo aggiornamento il 7 Novembre 2024

Il PRP Biomimetico è la nuova alternativa al trattamento PRP tradizionale ma che non coinvolge assolutamente alcun campione di liquido ematico. I fattori di crescita fondamentali (TGF-β1, VEGF, IGF, EGF) vengono riprodotti in laboratorio, ed essendo chimicamente identici, mimano perfettamente l’azione di quelli naturali estratti dal sangue andando a stimolare tutte le cellule con cui entrano in contatto.

La necessità che ha dato vita a questo nuovo trattamento è data dal fatto che il PRP tradizionale (ematico), seppur efficace, è vietato praticarlo in ambiente ambulatoriale: un trattamento di PRP ematico è, infatti, applicabile per legge solo in ambiente ospedaliero o comunque sotto controllo di un’emoteca.

I fattori di crescita “sintetici” creati in laboratorio e contenuti nel PRP biomimetico, possono, invece, essere adoperati in ambiente ambulatoriale.

Somministrazione ed Effetti collaterali

I fattori di crescita biomimetici si presentano in forma liquida e vengono somministrati anch’essi in modalità transcutanea risultando sicuri, stabili, e non presentano alcun effetto collaterale importante.

Allo stesso modo di quelli naturali, una volta iniettati nel cuoio capelluto diradato, i fattori di crescita sintetici colpiscono le cellule staminali del bulbo, supportano la rigenerazione del follicolo pilifero vascolarizzato, e ne favoriscono il nutrimento invertendo cosi il processo di assottigliamento e favorendo una una maggiore foltezza generale della chioma, visibile, alla lunga, anche ad occhio nudo.

Così come avviene nella procedura che prevede il PRP standard, si formano i normali ponfi nei punti di iniezione che poi vengono smaltiti fisiologicamente in un paio d’ore. Anche in questo caso, insieme alle integrazioni che accompagnano i fattori di crescita (biotina, acido ialuronico, citochine, etc.), viene somministrata una piccola percentuale di anestetico in aggiunta per lenire ogni fastidio possibile procurato dall’iniezione nella cute.

Qual è la durata del trattamento PRP Biomimetico?

La durata del trattamento PRP Biomimetico è simile al protocollo del PRP standard: seppur non si possa stabilire un numero costante di sedute necessarie (la questione è sempre soggettiva e relativa ad ogni paziente e ai miglioramenti osservati), un ciclo è costituito da circa 5/6 sedute effettuate a distanza di 2-3 mesi l’una dall’altra.

Ogni seduta ha una durata media di 30 minuti, sempre preceduta da una valutazione medica da parte dello specialista che esegue il trattamento; non è assolutamente invasiva e permette al paziente di riprendere subito ogni attività quotidiana senza alcuna controindicazione.

I primi risultati in termini di foltezza (densità per cm²) e spessore del capello trattato sono visibili mediamente dopo la terza seduta, quando una buona parte delle componenti pilifere viene coinvolta e stimolata dai fattori di crescita.

Inutile ripetere ormai, che anche in questo caso, per rispettare la procedura nei minimi dettagli e ottenere i migliori risultati possibili, è necessario affidarsi ad un medico esperto e specializzato nel settore.

Applicazioni del PRP Biomimetico

Così come quello standard, il PRP Biomimetico può essere molto utile difronte alle più disparate problematiche di caduta di capelli: esso infatti genera ottimi risultati sia in casi di Alopecia Androgenetica e Alopecia Areata, ma anche in casi di Effluvio fuori controllo, come ad esempio durante il cambio stagionale, post gravidanza, o in momenti particolarmente traumatici e stressanti per il nostro organismo.

Va precisato però, che il trattamento agisce e funziona benissimo solo su un substrato esistente: il capello, seppur eccessivamente miniaturizzato e malconcio, deve essere necessariamente ancora presente e soprattutto ancora attivo e nutrito dai vasi sanguigni. Se così non fosse, sarebbe sconsigliato perché poco efficace e bisognerebbe ricorrere ad altre soluzioni, come l’autotrapianto di capelli.

Confronto PRP tradizionale e PRP Biomimetico

Questa controversia si dimostra molto attuale, in quanto sempre più spesso si sente dibattere in merito alle tante autorizzazioni necessarie per effettuare il PRP ematico tradizionale.

Come anticipato, il trattamento si rivela fortemente utile per raggiungere l’obiettivo nella lotta al diradamento, ma purtroppo non così fruibile per motivi burocratici.

Proprio per questo motivo e a parità di efficacia, di effetti collaterali azzerati, di sicurezza e di applicazione, il PRP Biomimetico rappresenta l’alternativa che in tanti stavano aspettando, per poter finalmente utilizzare liberamente e in piena sicurezza la potenza dei fattori di crescita (ora sintetici), per migliorare il benessere dei capelli e risolvere una problematica davvero molto diffusa, che attanaglia una grossa percentuale della popolazione mondiale da ormai troppo tempo.

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